Negli ultimi anni, la consapevolezza sull’importanza di ridurre l’impatto ambientale delle attività umane è cresciuta in modo significativo. La lotta contro il cambiamento climatico è diventata una priorità globale. Tutti siamo sempre più coscienti della necessità di misurare e ridurre le proprie emissioni di gas serra. In questo contesto, Comac continua il suo impegno nella lotta al cambiamento climatico anche grazie al calcolo della Carbon Footprint delle macchine per la pulizia. Per questo abbiamo aumentato il numero di lavasciuga pavimenti per cui viene effettuato il calcolo della CFP e inserito anche la prima spazzatrice C700.
Perché è importante misurare la Carbon Footprint?
Qui su The Comac Blog abbiamo già parlato di Carbon Footprint: abbiamo visto cos’è e come mai è importante calcolarla. Torniamo su questo argomento perché il cambiamento climatico è una questione urgente. È una realtà ormai innegabile, evidenziata dall’aumento delle temperature globali, dalla fusione dei ghiacci e dal livello dei mari in costante aumento. L’imputato principale del cambiamento climatico è la CO2, un gas prodotto principalmente dai combustibili fossili. Misurare la Carbon Footprint, e quindi le emissioni di CO2, è importante perché permette di valutare e intraprendere azioni per la riduzione delle emissioni in modo da contrastare gli impatti negativi sul nostro pianeta.
Carbon Footprint delle macchine per la pulizia: ecco perché Comac ha scelto di calcolarla
Prima di elencare le motivazioni che hanno spinto Comac a calcolare l’impronta carbonica delle macchine per la pulizia torniamo velocemente alla definizione di CFP. La Carbon Footprint of Product (CFP), detta anche impronta climatica di un prodotto, viene calcolata utilizzando la metodologia Life Cycle Assessment (LCA). Il calcolo consente di misurare le emissioni di gas serra durante l’intero ciclo di vita di un prodotto, dalla sua creazione fino alla fine della sua vita utile, ovvero “dalla culla alla tomba”. Il dato che risulta dal calcolo è quindi l’impatto che il prodotto ha sul cambiamento climatico.
Ma perché Comac ha scelto di calcolare la Carbon Footprint delle macchine per la pulizia? Da sempre Comac è sensibile al tema del cambiamento climatico. Per questo ha scelto volontariamente di abbracciare questa filosofia iniziando a calcolare la Carbon Footprint delle lavasciuga pavimenti secondo gli standard della norma internazionale ISO 14067:2018. Misurare le emissioni di CO2 delle nostre macchine secondo normativa ci permette di avere un dato reale e verificato sulle performance legate al cambiamento climatico. In questo modo possiamo capire come e dove intervenire per cercare di limitare l’emissione dei gas effetto serra e quindi ridurre l’impronta di carbonio dei nostri prodotti.
La certificazione Carbon Footprint non è solo un indicatore chiaro e affidabile dell’impatto ambientale di un prodotto, ma si rivela anche un requisito fondamentale per la partecipazione a gare d’appalto, dove la coerenza nella misurazione dell’impronta di carbonio di prodotti e servizi è essenziale.
Le macchine per la pulizia di Comac incluse nel calcolo della Carbon Footprint
Nel 2023 Comac ha scelto di quantificare l’impronta di carbonio associata al ciclo di vita di 24 lavasciuga pavimenti e, per la prima volta, di una spazzatrice. In questo modo ora il calcolo della Carbon Footprint è disponibile per 25 macchine per la pulizia Comac. L’azienda ha quindi compiuto uno sforzo significativo a dimostrazione delle azioni concrete che da sempre la contraddistinguono rispetto ai temi di sostenibilità.
Ciascuna di queste macchine è stata sottoposta a una dettagliata analisi per misurarne l’impatto ambientale derivante dalle emissioni di gas climalteranti (GHG) in modo da comprenderne il ruolo nel contesto dei cambiamenti climatici. Un’iniziativa che va oltre la conformità normativa, dimostrando la volontà di Comac di contribuire attivamente alla sostenibilità ambientale e di offrire soluzioni eco-friendly per le sfide di pulizia del futuro. Questo impegno non solo conferma la responsabilità ambientale dell’azienda, ma rende anche queste macchine per la pulizia idonee per la partecipazione a gare d’appalto dove vengono richiesti requisiti ambientali. In Italia, per esempio, la certificazione ISO 14067 per la quantificazione dell’impronta climatica di prodotto è uno dei criteri premianti descritti nei CAM, i Criteri Ambientali Minimi che definiscono i requisiti ambientali di carattere tecnico nelle fasi del processo di acquisto della Pubblica Amministrazione.
Lavasciuga pavimenti Comac con Carbon Footprint
La gamma di lavasciuga pavimenti Comac inserite nel calcolo della Carbon Footprint aumenta di anno in anno. Questo perché Comac ha compreso che “più si misura e più si migliora”. Ad oggi sono incluse 24 lavasciuga pavimenti sia uomo a terra che uomo a bordo:
CS700: la prima spazzatrice Comac con Carbon Footprint
CS700 è la prima spazzatrice ad essere inclusa nel calcolo della Carbon Footprint. Inserire una spazzatrice nel calcolo dell’impronta climatica dei prodotti Comac ci ha permesso di riflettere anche su questo segmento di mercato. Analizzare l’impronta climatica di CS700 non solo ci fornisce dati concreti sull’impatto ambientale di questa categoria, ma ci offre anche una prospettiva chiara su come possiamo migliorare e innovare nel futuro. Questo ci permette di progettare anche le future spazzatrici tenendo presente quanto emerso dal calcolo, in modo da offrire prodotti sempre più sostenibili ed efficienti. Ogni aspetto, dalla selezione dei materiali alla fase di produzione, è ora analizzato con più informazioni e caratterizzato da una consapevolezza più profonda delle implicazioni ambientali.
Le macchine Comac inserite nel programma CFI – Carbon Footprint Italy
Per una comunicazione trasparente, Comac ha scelto di iscrivere quattro lavasciuga pavimenti e una spazzatrice al programma Carbon Footprint Italy. CFI è il programma italiano dedicato a comunicare i risultati della quantificazione delle emissioni di gas effetto serra (GHG) di prodotti e organizzazioni. In un mercato saturo di marchi ed etichette, dove è spesso difficile distinguere le autentiche operazioni sostenibili da strategie di greenwashing, la registrazione al programma CFI assume un ruolo chiave. Questa registrazione consente infatti a Comac di apporre il marchio direttamente su ciascuna delle cinque macchine iscritte, fornendo ai clienti informazioni dettagliate e garantendo la genuinità dei dati relativi all’impronta climatica. Per questo, le lavasciuga Vispa EVO, Antea 50 BT CB, Innova Comfort 85 B, C85 Essential e la spazzatrice CS700 B possono portare il marchio CFI di prodotto.
Impegno costante per offrire una pulizia sostenibile
Muoversi verso la sostenibilità non è più solo un obiettivo, ma una necessità, un impegno che deve essere costante. Comac è orgogliosa di essere tra le prime aziende del settore che si sono impegnate in questo percorso, dimostrando che la sostenibilità non è solo una questione etica ma anche una soluzione innovativa che porta benefici per l’ambiente e per il successo aziendale. Muoversi verso un futuro sostenibile richiede una collaborazione continua tra aziende, consumatori ed enti regolatori. Comac è pronta a essere parte attiva di questa collaborazione, innovando costantemente e adottando le migliori pratiche per garantire un impatto positivo sul pianeta e per le generazioni future. Rimanete con noi, perché il futuro di Comac nel suo impegno verso la sostenibilità è un percorso costante che vogliamo continuare a condividere con voi.
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